Non scordarti la nave.
Passa alle tre e mezzo.
È già salito chi deve andare.
Solo un po’ prima degli altri.
Laggiù, a largo,
non si sentono i motori.
Figure, piccole, s’appoggiano
appena nel moto.
Le loro voci lontane,
lente nel viaggio
allungato, portato
nel blu.
In alto o in basso è indifferente.
Dovrebbe esserci qualcuno
come noi –
con una pietra in mano,
fredda, liscia e dura.
Dalla nave non la può gettare,
sulla terra non poteva stare.
Aspettava forse cadesse in quel blu
affondasse nell’onde
tra tanti segni finiti.
Eva Taylor
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